22/01/2012 Mancano le camere di sicurezza!!!

E' inutile girarci intorno, la Questura di Catania non ha le adeguate strutture richiamate dal Decreto Legge "svuota carceri"!
Le camere di sicurezza esistenti in Questura e nei commissariati sono inagibili.
Nonostante il Decreto preveda espressamente che "l'arrestato dovrà essere, di norma, custodito dalle forze di polizia, salvo che ciò non sia possibile per mancanza di adeguate strutture o per altri motivi, quali lo stato di salute dell'arrestato o la sua pericolosità. In tali casi, il pubblico ministero dovrà adottare uno specifico provvedimento motivato" non si comprende il motivo per il quale il personale delle Volanti e della Squadra Mobile ha dovuto, per disposizioni dell'A.G., provvedere alla custodia degli arrestati presso gli uffici fino alla celebrazione del processo per direttissima, costringendo così il personale operante ad assumersi responsabilità sulla custodia in locali non idonei e quindi l'esposizione ad eventuali rischi per l'incolumità personale.
E' già accaduto, ad esempio, che nella "saletta volanti" deputata alla redazione degli atti di P.G., sporca, fredda, fatiscente di per se, i colleghi hanno dovuto vigilare l'arrestato, assieme ad altri fermati. Senza rispetto per nulla: per il poliziotto costretto a lavorare in totale disordine, senza direttive. Senza rispetto per la dignità degli arrestati, costretti a rimanere seduti su una sedia per oltre 48 ore, senza neanche una coperta per ripararsi dal freddo.
Ci chiediamo, l'autorità Giudiziaria di Catania è ufficialmente a conoscenza del fatto che, attualmente, la Questura non ha camere di sicurezza agibili o comunque strutture idonee alla detenzione? Se ciò è avvenuto, non comprendiamo perché continuiamo a trattenere gli arrestati in Questura. Diversamente, chiediamo che detta comunicazione venga formalizzata al più presto e che l'Amministrazione si faccia carico di impartire puntuali direttive al personale, prima che il problema determini, gioco forza, altri effetti negativi.

Leggi l'articolo pubblicato sul quotidiano "La Sicilia" del 22 gennaio 2012